lunedì 22 febbraio 2010

Mela


Dalla foto potete dedurre come anch'io sia passata alla Apple: semplicemente devo stare attenta a cambiare la mela ogni settimana, altrimenti va da male.
I-phone? Indiscusso oggetto del desiderio di italiani e non solo, ha rivoluzionato il modo di telefonare con i cellulari.
A dicembre 2008, un anno e mezzo dopo il lancio, e pochi mesi dopo l'ingresso nel mercato italiano, il telefono pare abbia totalizzato 17 milioni di esemplari venduti in 22 paesi nel mondo. Praticamente solo io ancora non ce l'ho ;-)
E nemmeno medito di comprarlo: cosa potrei farmene di un telefono touch screen? Vedere tutte quelle ditate sullo schermo metterebbe in crisi il mio animo di donna attenta alla pulizia!

domenica 14 febbraio 2010

Isterismi femminili...


La sindrome premestruale definisce il complesso di sintomi, sia fisici, sia psicologici, che compaiono prima della mestruazione e scompaiono con il flusso: mentre alcune donne prima del ciclo non presentano alcun disturbo rilevante, per molte, all'incirca il 40%, questo appuntamento mensile rappresenta un vero problema, caratterizzato da irritabilità, tensione emotiva, cambiamento d'umore, insicurezza, crisi di pianto immotivate, manifestazioni depressive, aggressività, scarsa concentrazione, stanchezza, tensione mammaria, stitichezza, gonfiore diffuso, aumento di peso, acne, mal di testa, alterazioni della libido, emicrania...ahhhhhh una tragedia che si ripete!!
Senza contare la più banale e irrefrenabile voglia di dolci o salato, a seconda dei momenti.
Io sono tra quelle fortunate che la maggior parte di questi problemi non li ha, o per lo meno non li accusa in forma così rilevante da incidere sulla propria vita quotidiana.
La natura mi permette di fare di tutto in quei giorni, stare al sole per ore, fare il bagno, andare a spinning e buttarmi col paracadute...la considero una grande fortuna perchè non sopporterei delle limitazioni. Conosco donne che hanno rinunciato a viaggi, uscite con gli amici, e persino al proprio matrimonio a causa del malessere che provavano!
Quanto detto per gli aspetti sintomatici a livello fisico: per ciò che riguarda l'emotività, le crisi di pianto immotivato, gli sbalzi d'umore e la voglia di dolci, anch'io ho da dire qualcosa.
Qualche giorno prima del ciclo, in una domenica passata da sola a casa tra un libro e un film, capita che scoppi a piangere perchè un pensiero triste relativo ad eventi di 20 o 30 anni fa mi ha attraversato la mente, o perchè non ho ricevuto nemmeno un sms, o semplicemente perchè in tv viene trasmesso un documentario sull'estinzione dell'ape carnica...sono gli ormoni, che fluttuando nell'organismo influenzano la vita e, a causa dei biscotti ingurgitati, anche il girovita!
E mi rendo conto come questa sindrome, chiamata comunemente SPM, possa veramente influire sulle relazioni, di coppia e non, tanto che esistono molti siti che danno consigli su come approcciare nel modo giusto "una donna con il ciclo" .
Ma anche noi donne siamo consapevoli di quanto diventiamo rompiballe in quei giorni, e di come ciò si rifletta necessariamente sui rapporti sociali, sulle relazioni, anche sul posto di lavoro.
Io ho sempre preferito avere a che fare con uomini: nei colloqui, agli esami, ed anche nelle amicizie, ho sempre avuto maggior feeling con il sesso opposto al mio, ed anche per questo motivo ho deciso di cambiare di nuovo posto di lavoro: prima io ed altre due donne stavamo chiuse nello stesso ambiente per almeno 45 ore settimanali, ognuna con le sue paranoie, i suoi problemi e i suoi nervosismi. A volte l'aria era talmente carica di elettricità che il postino, dopo aver messo piede sulla soglia, con l'impressione di entrare nella gabbia delle tigri, se la dava a gambe levate appena possibile!
Ora divido gli spazi con due uomini e devo dire che è tutto più semplice: perchè gli uomini hanno tanti difetti (superficiali, disordinati, maschilisti...) ma sono coerenti, abitudinari nel loro comportamento, quasi troppo prevedibili a volte, ed è proprio per questo che uomo e donna si compensano a vicenda no? :-)

mercoledì 10 febbraio 2010

Donne in rinascita


Più dei tramonti , più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta. Che uno dice: è finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.
Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.
Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai. E sei tu che lo fai durare.
Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.
Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua. In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto.
Dio quanto piangete! Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance?
E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.
"Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"
Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile. Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.
Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa. Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.
Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel: parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.
Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.
Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi.
Ma soprattutto per noi stesse".
Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l'aspetti...
(testo di Jack Folla)

domenica 7 febbraio 2010

Lunedì


Eccolo qui, il mio …ennesimo compleanno. L’età di una donna non si chiede ma per me non è assolutamente un problema, come non lo è il passare del tempo. Sarà l’incoscienza, sarà lo spirito indomito, sarà che proprio non li dimostro...so solo che non mi sento proprio i miei anni. :-)
La cosa che però un poco mi dispiace è che quest'anno cada di lunedì…giornata di ritorno al lavoro, non è adatta a far baldoria: sì perché compleanno=festa, regali, auguri, brindisi e cotillons …la Mia Festa!!
In realtà l’anno scorso i festeggiamenti si sono protratti per una decina di giorni. Una specie di Carnevale in mio onore, ma soprattutto a spese mie! ;-)
Ho iniziato venerdì 6 febbraio anche se dicono che festeggiare in anticipo porti rogna...chissà mai che uno tiri le cuoia prima che scocchi la mezzanotte...
Bene, il venerdì è d'abitudine con i vecchi amici della palestra, sabato torta di fragole e fiumi di Prosecco ai miei amici di sempre, persone che sono nel mio cuore da anni.
Domenica ho festeggiato con i familiari, lunedì è stata la volta delle frittelle offerte in ufficio (con la crema ovviamente) e martedì coi compagni di spinning.
Infine giovedì con i miei nuovi amici di qui.
Insomma, ho speso una bella cifra ma ne è valsa la pena, come sempre.
Sono convinta che un anno in più vada festeggiato adeguatamente, dando una festa, godendosi un viaggio, o lanciandosi col paracadute.