giovedì 22 ottobre 2009

Open


Mi dicono molte persone che la città dove abito da un paio d'anni è una "città chiusa". Tutto è relativo. Io la trovo una città bellissima, per l'architettura che la caratterizza, per la natura che la circonda, per il mare che ha in fronte e i monti che ha alle spalle, per i palazzi di austera atmosfera, gli angoli affascinanti quando meno te li aspetti. Ed oltre che bellissima, vivace e giocosa. Certo nelle serate uggiose c'è poca gente in giro, e non trovate la ressa fuori dai locali, ma nelle belle giornate, nei pomeriggi del sabato, nelle fresche mattine della domenica, pulsa, ride, vive.
Proprio ieri una collega originaria di Napoli si lamentava con me del fatto che la città è chiusa: trasferitasi qui col marito dice di aver affrontato grossi ostacoli di integrazione, sebbene adesso abbia un bel giro di amicizie (almeno questo ha ammesso). "Chiedevo informazioni sull'autobus e mi guardavano male" e ancora "Vedere un'anziana che sta male per strada e nessuno che l'aiuta"...mah, a me sinceramente non è mai successo, anzi ho visto scene di solidarietà, gentilezze e cordialità. Sarà perchè è napoletana? ;-)
Io sull'autobus parlo sempre con tutti, in pochi mesi ho stretto qualche amicizia e molte conoscenze, e se per strada o nei negozi mi attaccano bottone, me lo faccio attaccare volentieri, chiacchierona come sono! ;-)
E' ben vero che all'inizio è stata dura, trascorrevo le serate dei week-end sul divano e quando passavo accanto a gruppetti di amici con lo spriz in mano mi sentivo sola e mi prendeva la malinconia.
Ora ogni metà settimana mi siedo con un bicchiere davanti a chiacchierare con l'amico Giuliano, e le occasioni per uscire in compagnia non mi mancano.
Nei primi mesi di frequentazione della palestra non parlavo con nessuno o quasi: facevo la mia lezione di spinning, osservavo tutti, facevo le mie considerazioni, e me ne tornavo a casa. Ora andarci è un piacere, conosco quasi tutti, rido e scherzo con i miei amici dello spinning,e mi sento a casa.
Stessa cosa posso dire del posto di lavoro: in breve tempo cerco di farmi apprezzare per i miei lati migliori, e mi faccio voler bene grazie alle "pazzie" che invento.
Mi si fa notare come per me sarebbe più facile perchè sono simpatica. Non è solo questione di simpatia, o di spigliatezza: bisogna farsi conoscere, aprirsi agli altri, altrimenti sarà impossibile legare con chiunque.
Ciò che fa la differenza, ovunque, è l'atteggiamento, il calore di un sorriso, l'apertura nei confronti anche degli sconosciuti.
Non ho mai avuto difficoltà a fare amicizia, ma devo anche poter trovare un feedback positivo: quello che mi da fastidio è lo snobismo, specie se abbinato al provincialismo, entrambe cose che ho lasciato, senza rimpianti, nella città in cui abitavo prima. Mi diranno i miei lettori di là che non è vero. Tutto è relativo :-)
p.s. Ah, mi danno fastidio anche gli extracomunitari che per strada tentano di vendermi braccialetti, e intralciando il mio cammino mi chiedono "Sei arrabbiata?" E io rispondo sì, con te. Ecco, con loro non sono per niente amichevole.

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