Mi dovete scusare, ma probabilmente vi siete accorti che pubblico meno post del solito. E a prescindere dal fatto che sono stata presa da altre cose, e non è facile trovare sempre argomenti di cui scrivere in un blog, vi devo confessare che sono stata anch'io rapita da Facebook, e da qualche mese, appena posso, mi collego e mi faccio un po' i fattacci degli altri...
HO ritrovato vecchi amici, e anche chi tale non era, e anche chi non avrei mai più voluto rivedere, ma si sa: internet è una grande casa.
Mi piace spiare nelle pages dei miei amici, e anche di chi conosco appena. Mi piace guardare foto in cui compaiono persone mai viste, e anche fare quegli assurdi test sulla personalità dal risultato così banale.
Quindi, detto questo, vi auguro un sereno Natale, e nella speranza di addormentarmi il 23 sera e risvegliarmi il 6 gennaio, vi lascio questo stupendo film coi pinguini.
W IL 2009!!!
domenica 21 dicembre 2008
giovedì 18 dicembre 2008
Onicofagia
E' buffo come, nel gioco del corteggiamento, vi sia un rituale animalesco che si ripete piuttosto standardizzato.
Quando un maschio intravede un esemplare di femmina (anche solo vagamente piacente) inizia a segnare il territorio: lancia sguardi da piacione, assume pose da macho, al fine di attirare la sua attenzione: quindi allarga le gambe, mette le mani in tasca, o incrocia le braccia, gonfia il petto...
La donna, lusingata dalle attenzioni del maschio, fa finta di non coglierle: si sistema i capelli, si tocca un orecchino, accavalla le gambe (se può), ma di soppiatto osserva il suo pretendente, ne valuta qualità e difetti, e in base a ciò decide se sorridere, e accettare un possibile approccio, oppure girare i tacchi e stroncare ogni sua iniziativa.
Perchè dopo l'occhiata d'insieme,l'uomo pensa al sesso, la donna a tutto il resto.
Lei scruta di nascosto i dettagli, mani, sedere, calzini, abbigliamento, orologio, labbra. Lui pensa al sesso.
Così ho fatto oggi: sala d'attesa, io e LUI. Sui 40 anni, pelato, abbigliamento casual, occhiale verde, mi squadra con l'occhio che dice: "Vorrei portarti a letto, e tra poco, se me lo permetterai, attaccherò bottone".
Scambio di sguardi, noi 2 soli, scontato il debutto, che poi non è stato nemmeno tanto male...ma si è fregato: le unghie! Uomini: non mangiatevi le unghie, non siate onicofagi (vi insegno una parola nuova), perchè potreste allontanare le donzelle! :-)
domenica 14 dicembre 2008
Pertugi...
Ho un buon rapporto con i dentisti, con il mio perlomeno!
Ma non è semrpe stato così, anzi. Da piccola urlavo come una matta quando mi doveva togliere qualche denti, e quanti ne ho tolti! Ho la bocca piccolina, e ho dovuto togliere sia denti da latte, sia denti adulti. Che paura mi faceva la siringa con l'anestesia, la temevo come un incubo. E nemmeno la promessa del gelato dopo mi consolava.
Ora mi mette le mani in bocca il figlio di quel dentista, e devo dire che è molto, molto più piacevole, anche perchè si tratta proprio di un bell'ometto.
Farsi mettere le dita nei pertugi più intimi non è proprio il desiderio di tutti: purtroppo a volte si è costretti, e quindi è preferibile cadere in "buone mani".
Mi ricordo la mamma di un'amica, anni fa, mi disse che mi avrebbe consigliato il suo ginecologo, perchè "aveva delle mani sante" :-)
Ma non è semrpe stato così, anzi. Da piccola urlavo come una matta quando mi doveva togliere qualche denti, e quanti ne ho tolti! Ho la bocca piccolina, e ho dovuto togliere sia denti da latte, sia denti adulti. Che paura mi faceva la siringa con l'anestesia, la temevo come un incubo. E nemmeno la promessa del gelato dopo mi consolava.
Ora mi mette le mani in bocca il figlio di quel dentista, e devo dire che è molto, molto più piacevole, anche perchè si tratta proprio di un bell'ometto.
Farsi mettere le dita nei pertugi più intimi non è proprio il desiderio di tutti: purtroppo a volte si è costretti, e quindi è preferibile cadere in "buone mani".
Mi ricordo la mamma di un'amica, anni fa, mi disse che mi avrebbe consigliato il suo ginecologo, perchè "aveva delle mani sante" :-)
mercoledì 10 dicembre 2008
Sms = mai stare senza
Sono un’addicted degli sms. Me ne sono resa conto l’anno scorso, quando grazie ad una promozione del mio operatore di telefonia, ho potuto usufruire di un tot di sms gratis. Ebbene, in un mese ho spedito 358 sms. Non male…
Ma anche ora che devo stare più accorta, non riesco a non superare almeno i 3-4 sms giornalieri, senza contare il week-end, in cui la media ovviamente si impenna. E’ una droga. E in parte c’entra il desiderio della sorpresa: quando si sente quel ring del messaggio di solito ci si catapulta sul telefono, per vedere chi è e cosa vuole, anche se non aspettiamo info da nessuno. E magari restiamo delusi quando è semplicemente un messaggio promozionale.
Le donne, si sa, scrivono più messaggi degli uomini: li usano per le più disparate occasioni, per saluti, per congratularsi, per fare gli auguri, per lasciare il fidanzato (che meschinità!), per annunziare nascite o per spettegolare, per mettersi d’accordo sulla festa cui andare, o sulle cose da portare in valigia, per spedire ricette e barzellette, per esprimere affetto, e per provare a sondare il terreno con quel tipo carino che abbiamo conosciuto all’aperitivo del venerdì…
Gli uomini invece li mandano spesso monosillabici: sì, no, ok. Oppure imperativi: scendi, muoviti, arrivo, tardo, grazie. E difficilmente usano i 160 caratteri a disposizione. Inoltre, cosa che mi fa andare in bestia, rispondono a quelli che ricevono solo se interrogati, solo se vedono un punto di domanda, che esige una risposta, seppur breve. Altrimenti il silenzio, che è la cosa più difficile da mandare giù: “Forse non l’ha ricevuto” oppure “Chissà dov’è ora, come mai non prende in mano il telefono?” quando semplicemente lui l’ha letto, ma ritiene di non dover dare una qualsivoglia risposta…15 centesimi please! Perché le donne non amano essere ignorate: per loro ogni sms necessita risposta, sempre.
Se al loro “Tesoro mi manchi, un bacio” cade nel vuoto hanno crisi d’ansia, o gelosia, nei peggiori casi. Ecco allora il consiglio che vi do, e che io metto sempre in pratica da anni a questa parte: sempre mettere un ? alla fine. “Mi manchi, un bacio. Come stai?/Dove sei?/Cosa fai?/Cos’ha fatto l’Inter ieri?”
Io ho tessuto storie di letto/amicizia/sesso/amore via messaggini. Non lo nego. Come ho fatto? Beh, è stata dura, perché il fraintendimento è possibile, anzi probabile, e gli emoticon non sempre bastano ad evitarlo…ma è così intrigante flirtare via sms! Ti puoi esporre, puoi barare, puoi negarti…puoi giocare insomma.
Qui sotto How to tell if he's mr Right by his ringtone. :-)
Ma anche ora che devo stare più accorta, non riesco a non superare almeno i 3-4 sms giornalieri, senza contare il week-end, in cui la media ovviamente si impenna. E’ una droga. E in parte c’entra il desiderio della sorpresa: quando si sente quel ring del messaggio di solito ci si catapulta sul telefono, per vedere chi è e cosa vuole, anche se non aspettiamo info da nessuno. E magari restiamo delusi quando è semplicemente un messaggio promozionale.
Le donne, si sa, scrivono più messaggi degli uomini: li usano per le più disparate occasioni, per saluti, per congratularsi, per fare gli auguri, per lasciare il fidanzato (che meschinità!), per annunziare nascite o per spettegolare, per mettersi d’accordo sulla festa cui andare, o sulle cose da portare in valigia, per spedire ricette e barzellette, per esprimere affetto, e per provare a sondare il terreno con quel tipo carino che abbiamo conosciuto all’aperitivo del venerdì…
Gli uomini invece li mandano spesso monosillabici: sì, no, ok. Oppure imperativi: scendi, muoviti, arrivo, tardo, grazie. E difficilmente usano i 160 caratteri a disposizione. Inoltre, cosa che mi fa andare in bestia, rispondono a quelli che ricevono solo se interrogati, solo se vedono un punto di domanda, che esige una risposta, seppur breve. Altrimenti il silenzio, che è la cosa più difficile da mandare giù: “Forse non l’ha ricevuto” oppure “Chissà dov’è ora, come mai non prende in mano il telefono?” quando semplicemente lui l’ha letto, ma ritiene di non dover dare una qualsivoglia risposta…15 centesimi please! Perché le donne non amano essere ignorate: per loro ogni sms necessita risposta, sempre.
Se al loro “Tesoro mi manchi, un bacio” cade nel vuoto hanno crisi d’ansia, o gelosia, nei peggiori casi. Ecco allora il consiglio che vi do, e che io metto sempre in pratica da anni a questa parte: sempre mettere un ? alla fine. “Mi manchi, un bacio. Come stai?/Dove sei?/Cosa fai?/Cos’ha fatto l’Inter ieri?”
Io ho tessuto storie di letto/amicizia/sesso/amore via messaggini. Non lo nego. Come ho fatto? Beh, è stata dura, perché il fraintendimento è possibile, anzi probabile, e gli emoticon non sempre bastano ad evitarlo…ma è così intrigante flirtare via sms! Ti puoi esporre, puoi barare, puoi negarti…puoi giocare insomma.
Qui sotto How to tell if he's mr Right by his ringtone. :-)
giovedì 4 dicembre 2008
I heart NY
I cambiamenti mi spaventano, ma continuo a farli. Da oggi lavoro in un posto nuovo. Ebbene sì, ho lasciato quel posto che doveva costituire la mia nuova esperienza di vita solo dopo 9 mesi. Ma era necessario.
Ora lavorerò molto, ma molto più duramente, già lo so, già da oggi me ne sono resa conto, altri orari, altre abitudini, altri sacrifici. Ma ne varrà la pena, perchè io per scaldare la sedia proprio non sono fatta.
Vi lascio questo brano di Sex & the city (season 4) I heart NY. Memorabile.
"...forse sono i nostri errori a determinare il nostro destino. Senza quelli che senso avrebbe la nostra vita? Probabilmente se non cambiassimo mai strada non potremmo innamorarci, avere un figlio, essere ciò che siamo....del resto le stagioni cambiano, e così pure le città. La gente entra nella tua vita e poi ne esce, ma è confortante sapere che coloro che ami rimangono per sempre impressi nel tuo cuore."
Ora lavorerò molto, ma molto più duramente, già lo so, già da oggi me ne sono resa conto, altri orari, altre abitudini, altri sacrifici. Ma ne varrà la pena, perchè io per scaldare la sedia proprio non sono fatta.
Vi lascio questo brano di Sex & the city (season 4) I heart NY. Memorabile.
"...forse sono i nostri errori a determinare il nostro destino. Senza quelli che senso avrebbe la nostra vita? Probabilmente se non cambiassimo mai strada non potremmo innamorarci, avere un figlio, essere ciò che siamo....del resto le stagioni cambiano, e così pure le città. La gente entra nella tua vita e poi ne esce, ma è confortante sapere che coloro che ami rimangono per sempre impressi nel tuo cuore."
lunedì 1 dicembre 2008
Panne
Avete mai provato l'esperienza di rimanere in panne? Penso sia una delle cose più spiacevoli che possa capitare. Gomma a terra (ma a questo si può sempre rimediare in modo semplice chiedendo aiuto a qualche bell'imbusto di passaggio), ma anche carburatori, cinghie, e quant'altro. Noi donne di motori, si sa, poco capiamo, e devo ammettere rientro ampiamente nella categoria. Per me basta l'auto vada avanti, che sia efficiente, ma non chiedetemi come funziona il motore, o quale dev'essere la pressione delle gomme. Però so mettere le catene da neve (più complicato toglierle), so rabboccare il liquido del lavavetri, e so anche aprire il cofano!
Mi è capitato di rimanere in panne, e ben pochi gentiluomini si sono fermati a darmi una mano..l'ultima volta pioveva a dirotto, si era rotto un asse, per cui l'auto non andava nè avanti nè indietro...ero in mezzo alla strada! Poi però, quando con occhi da cerbiatta, ho chiesto aiuto, devo ammettere che più di qualcuno si è offerto di aiutarmi come poteva.
Sotto Vanni Maceria, il Brunelleschi dei carburatori. Magari trovarne di meccanici così!
Iscriviti a:
Post (Atom)