mercoledì 24 marzo 2010

Il loop femminile...


E' risaputo: in attesa di una telefonata di un uomo servono una buona amica, un vecchio film o una tisana al biancospino.
Uno dei poteri che gli uomini ancora esercitano in maniera prepotente sulle donne è quello di creare paranoie nelle menti di donne di tutte le età e ceti sociali, facendole precipitare in una situazione che gli esperti chiamano loop.
Trappola, cappio, sensazione di ansia, ossessione, pensiero fisso, un gorgo di idee insensate che ingigantiscono i particolari insignificanti.
E' sufficiente un banale incontro, un colloquio piacevole in treno, un aperitivo veloce, una cena romantica, un cinema rubato la domenica pomeriggio. E poi c'è...IL DOPO. Il periodo che segue all'incontro, ed in cui aspettiamo che LUI chiami.
Ha parlato poco, io troppo...forse si è annoiato. Mi ha chiesto il numero di telefono, ma non mi ha chiesto di rivederci: l'avrà fatto per formalità?
Avevo un brufolo, e forse lui l'ha notato. O forse è allergico al mio gatto, sarà in ospedale...ecco perchè non chiama!
E così si passano eterni minuti a fissare lo schermo del cellulare, anelando che si illumini per una chiamata entrante, LA chiamata entrante.
La regola aurea infatti è non chiamare per prime, mai. Sarebbe solo un sollievo temporaneo prima della sciagura, senza considerare l'eventualità della mancata risposta, del cellulare staccato, o peggio della risposta di qualcun'altra.
Ed ecco che la buona amica viene in nostro aiuto: quasi ci vergognamo a parlargliene perchè le nostre pare non hanno fondamento, nei momenti di lucidità ci rendiamo conto di quanto stiamo analizzando (sotto il nostro punto di vista) ogni minimo, stupido, insignificante dettaglio. Dettaglio che ovviamente LUI non solo non analizza, ma neppure ricorda. Quale brufolo? Ah, hai un gatto?
Ma l'amica (a meno che non sia una delle ultime romantiche/compassionevoli) capisce,e agisce di conseguenza. Può chiamarci spesso per farci ragionare, portarci a bere un aperitivo in un locale trendy, o legarci - imbavagliata - ad una sedia: tutto pur di non farci fare gesti di cui ci pentiremmo.
Notate bene che ho parlato di amica. Mai chiedere consiglio ad un amico maschio, che sarà pur bravo a portarci a pescare in zona montana non coperta da segnale Vodafone, ma che non capirà mai le nostre ansie: "Va bè, che problemi ti fai? Chiamalo tu". Subito dopo questo consiglio suicida, sicuramente respingerà la chiamata di una nelle vostre stesse condizioni. Ecco il potere di cui parlavo...
Quindi resistere, resistere strenuamente. Svagarsi, uscire, distrarsi, e soprattutto fare affidamento sulla infallibile legge di Murphy : quando saremo al cinema il telefono squillerà.
Dunque, nell'attesa, meglio asciugarsi gli occhi, soffiarsi il naso, bere una tisana (o due dita di brandy) e farsi trovare serene e carine a quell'uomo che, nonostante abbia un brutto rapporto col telefono, forse saprà farci felici.

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