martedì 12 gennaio 2010

Posizioni...


Non illudetevi voi morbosi, che pensate, leggendo il titolo del post, che questa volta si parli di Kamasutra e posizioni da camera da letto...vorrei parlare di posizioni ben diverse, quelle che si assumono, in situazioni imbarazzanti, almeno una volta nella vita.
Ricordo con orrore un'attività che si faceva alle scuole elementari: no, non le biglie, e nemmeno i "puntini" (quando si punzecchiavano dei fogli con degli spilli- che gioco stupido). Parlo della carriola.
Quale mente perversa può aver inventato questa specie di gioco? Un bambino cammina sulle braccia mentre un altro bambino gli tiene le gambe. Lo sforzo che richiede questa posizione, all'età di 7/8 anni, è indescrivibile, io almeno me lo ricordo come immane, e non riuscivo a fare che pochi centimetri.
Da piccola poi già facevo fatica ad accovacciarmi per fare pipì, quando mio papà, dotato della facoltà di farla in piedi, mi suggeriva: "Vai dietro quel pino, non c'è nessuno".
Ed io, tentando di non calpestare qualche vipera assopita o qualche cacca di mucca, e lanciando occhiate furtive per assicurarmi che veramente non ci fosse nessuno nell'arco di qualche chilometro, ci mettevo circa un quarto d'ora per "svolgere il compito"...
ciò che ho già scritto nel post sulle "posizioni"
vi sarà utile per capirne il motivo. In più, l'aria di montagna che rinfresca lembi di pelle che di solito stanno al coperto non è proprio il massimo dell'agio.
Diversi anni fa, eravamo poco più che ventenni, io e l'amica Paola decidemmo di seguire l'esempio di due cari amici, e accettammo di fare una lezione prova di Kachukembo, un'arte marziale.
Ovviamente, come gli altri principianti, ho avuto molta difficoltà a tenere certe posizioni, che sinceramente a me parevano un po' assurde, come ad esempio fare le flessioni sulle dita delle mani (AHHHHH), oppure stare immobili per minuti su una gamba sola....ma a dir la verità anche fare le capriole non mi riusciva proprio bene: non le facevo da almeno 20 anni!
Poi, quando cresci ti rendi conto che vi sono posizioni ben peggiori, più scomode e molto, molto più imbarazzanti. La posizione in cui una donna deve stare quando viene visitata dal ginecologo è qualcosa che può traumatizzare: due staffe sostengono le gambe aperte mentre un faro da 1000 watt illumina "a giorno" le tue zone intime che due occhi scrutano da distanza ravvicinata. Cosa può esserci di più imbarazzante?
Se poi quei due occhi appartengono ad una ginecologa come quella che mi si è presentata davanti all'ultima visita le cose sono ancora peggiori: non potevo crederci, quando mi si è avvicinata, in sala d'aspetto, pensavo fosse una qualche addetta alla reception, anche se nemmeno per quel ruolo mi pareva adatta: una signora sui 50 anni, senza camice, pantaloni di flanella e felpa di pile (sì, come quelle che si usano per sciare) scarpe rosse con la para, capelli grigi corti mal tenuti e soprattutto...i baffi.
Una vaga somiglianza con una donna della politica italiana.
Volevo scappare!! Poi quando si è seduta alla scrivania, davanti al computer, ho sperato (ultimo lumicino di speranza) che fosse una segretaria...ma poi, quando ha iniziato a farmi le classiche domande dell'anamnesi, ho dovuto scontrarmi con la cruda e temibile realtà: Rosi Bindi stava per vedermi come pochi possono fare! :-)

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