domenica 31 gennaio 2010

Io non sono "gli altri"

Sono rimasta delusa dalla visione di Avatar, definito "il film dell'anno", "il capolavoro di Cameron", comunque un campione d'incassi che ha superato Titanic (sempre di Cameron) ed Il signore degli anelli...
Se ne parla da mesi, in tv, su Facebook, per strada. Dopo 3 settimane di programmazione è ancora difficile trovare un posto libero se non almeno 48 ore prima, e le sale si riempiono tutti i giorni della settimana di teste che inforcano occhiali per visione in 3D.
Così, anche se il genere non è proprio nelle mie corde, e quegli uomini blu mi fanno un po' senso, ho deciso di andarlo a vedere pure io: il film è bello, mi è piaciuto per gli effetti visivi e sonori, per il pensiero ecologista che sottende, per i buoni sentimenti che lo permeano, per il lieto fine (anche se avrei preferito che qualcuno alla fine morisse: una lacrima in più avrebbe dato "spessore" alla storia). Ma mi ha deluso proprio perchè mi aspettavo di più.
Persino la musica mi ha deluso: ascoltate qui sotto Leona Lewis...l'ho pedalata a spinning martedì scorso, e me ne sono accorta subito, è uguale a My heart will go on, di Celine Dion...guarda caso.
Leggo su MyMovies una critica che convalida la mia opinione, ma allo stesso tempo salva il regista: "È storia di sempre, si dirà, già vista (al cinema) e sentita. Ma ci vogliono registi capaci di osare, consapevoli che tutte le storie sono già state narrate ma che alcune meritano di essere ribadite con tutta la forza della spettacolarità che è possibile mettere in campo. Avatar non sarà il film che rivoluzionerà la storia del cinema ma Cameron merita rispetto e ammirazione. Sa perché e su quali temi rischiare, in un'epoca in cui la grande maggioranza cerca l'incasso sicuro. Onore al merito."
Mi accade spesso: quando seguo la massa rimango delusa. Quando andai a vedere Titanic mi venne sonno, a Ricordati di me di Muccino sono uscita dalla sala prima della fine, per Chocolat non sono arrivata nemmeno a metà. Tutti film acclamati da critica e pubblico, incassi da record, e commenti entusiasti.
L'uomo che fissa le capre è stato bistrattato e forse ha incassato poco, ma è un film che diverte con poco, pieno di trovate, parodie, new age, giochi linguistici, citazioni, filosofia "star wars". Questo riprova che non siamo tutti uguali per fortuna, e che ancora la testa mi funziona per pensarla in modo diverso dalla massa.
Questo discorso mi riporta ad un'altra riflessione in merito ad un fatto - secondo me incredibile - che avviene in autostrada, quando ci si avvicina al casello del pedaggio: ci sono lunghe file di auto incolonnate, già temo perdere mezzora di tempo in coda quando mi accorgo che a destra c'è un casello col semaforo verde, dove non c'è nessuno!
Oppure al cinema, mi è successo pochi mesi fa: due casse a sinistra, lunghe code. Due casse a destra, una col cartello CHIUSO, l'altra APERTO...e nessuno in coda lì! Mi avvicino al cassiere e domando "Scusa, posso pagare qui?" "Certo", è scontato, è aperto! Ed alla mia domanda: "Ma come mai qui non viene nessuno?" mi guarda quasi sconsolato...
Come vi spiegate questi eventi? Io lo dico sempre: molte persone sono ottuse, come le capre (ecco che torna il tema del film di cui sopra) che seguono la massa senza pensare con la propria testa.
Meditate gente, meditate sempre!

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao dandy!!!
se ti può consolare io mi sono rifiutata di andarlo a vedere...
ciao cla!