venerdì 30 gennaio 2009
Idee regalo...
Ricordo quanto avevo 16 anni facevo i calcoli: quanti anni avrò nel 2000? Cavoli, pensavo, 26...e mi sembrava un numero incredibile...Poi giunta ai 26, guardavo quelli di 35 come a dei "vecchi", tutti sposati con prole.
Ora che ne sto per compiere 35...me ne sento 25!!! E non ci penso nemmeno a sposarmi e far figli, e tanto meno adattorniarmi di gente pallosa, e vecchia!
Sì perchè il concetto di vecchio è relativo: conosco 20enni senza spirito, e 65enni arzilli e pieni di entusiasmo per tutto.
Io sinceramente non vorrei tornare ai miei 20, sono troppo pochi per capire tante cose, e i miei 35 sono serviti a farmi crescere, sono contenta di come sono diventata, specialmente negli ultimi anni, dai 30 in poi è stata un evolversi continuo, e in meglio. La consapevolezza di una donna di 35 anni è impareggiabile, per cui fatemi gli auguri, non oggi vi prego, ma l'8 febbraio, e ricordate che mi piace quasi tutto, specialmente se firmato. ;-)
A parte gli scherzi, ecco la "classica" lista che chi mi conosce, come l'anno scorso può utilmente spulciare per trovare qualcosa di gradito.
Mi si è rotto il cardio-frequenzimetro, sarebbe gradito con poche funzioni, ma con calcolo della percentuale di frequenza.
Indiscutibilmente utile mi sarebbe una macchina fotografica digitale decente, almeno 7-8 MPixel, visto che la mia è da buttare.
Poi sarebbe utile qualche nuovo paio di orecchini, ho fatto i buchi ai lobi solo a 27anni, quindi devo ancora sbizzarrirmi, e le mie innumerevoli paia non mi bastano mai.
Altre idee seguiranno. Tazze con cani, calendari con cani, buoni per lampade e/o massaggi, smalti per unghie dai colori di moda, gloss di Chanel o altro. Biglietto per Bruce Springsteen a Udine (le prevendite inizieranno stasera!), oppure biglietti per spettacoli di balletto.
E poi lascio alla vostra fantasia, difficilmente i miei amici sbagliano.
Ah un'ultima cosa: NON REGALATEMI BAGNOSCHIUMA!!
A Natale ne ho riciclati almeno 3 confezioni, ma me ne sono tornate indietro altre 2: aiuto!! Mi è anche venuto il dubbio: che sia un segnale, forse puzzo?????
Siccome ne dubito, perchè anche se non amo l'acqua, mi lavo spesso, beh, evitate di regalarmi saponi e/o bagnoschiuma a lamponi/fragola/menta/miele e quant'altro, ok?
:-)
mercoledì 28 gennaio 2009
Birra vs gnocca: chi vincerà?
Una birra è sempre bagnata. La gnocca va incoraggiata.
Punto alla birra.
Una birra fa schifo servita calda.
Punto alla gnocca.
Una birra ghiacciata ti soddisfa.
Punto alla birra.
Se ti ritrovi un pelo nei denti bevendo birra, potresti aver voglia di vomitare.
Punto alla gnocca.
Se torni a casa puzzando di birra, tua moglie ti rimprovera.
Se torni a casa puzzando di gnocca, tua moglie potrebbe lasciarti.
* Punteggio pari (dipende dai punti di vista !)
Dieci birre in una notte e non puoi più guidare.
Dieci gnocche in una notte e non c'è più bisogno di guidare.
Punto alla gnocca.
Se ti fai una birra in un locale affollato è normale.
Se ti fai una gnocca in un locale affollato, diventi un mito.
Punto alla gnocca.
Se un poliziotto ti sente addosso puzza di birra, potrebbe arrestarti.
Se un poliziotto ti sente addosso puzza di gnocca, potrebbe offrirti una birra.
Punto alla gnocca.
La birra, più è stagionata, meglio è.
Punto alla birra.
Se ti fai una birra con un preservativo indossato, non senti la differenza di gusto.
Punto alla birra.
Tanta birra può farti vedere gli ufo. Tanta gnocca può farti vedere Dio.
Punto alla gnocca.
Se ti chiedi sempre come sarà la prossima gnocca sei normale.
Se ti chiedi sempre come sarà la prossima birra, sei alcolizzato.
Punto alla gnocca.
Strappare l'etichetta da una bottiglia di birra è divertente.
Strappare le mutandine a una gnocca è MOLTO più divertente.
Punto alla gnocca.
Lo stato tassa la birra.
Punto alla gnocca.
Se ti fai un'altra birra, la prima non s ' incazza.
Punto alla birra.
Sei sempre sicuro di essere il primo ad 'aprire' una birra.
Punto alla birra.
Se fai agitare una birra, dopo un po' si calma da sola.
Punto alla birra
Bionda , rossa, bruna o nera, in qualsiasi momento puoi scegliere la birra che vuoi.
Punto alla birra.
Di una birra si sa esattamente al centesimo quanto verrà a costare.
Punto alla birra.
La birra non ha una madre.
Punto alla birra.
PUNTEGGIO FINALE : BIRRA BATTE GNOCCA...
Se sei una donna ed in questo momento ti stai incazzando sappi che una birra non avrebbe rotto le palle se avesse perso questo scontro: un altro punto alla birra!
domenica 25 gennaio 2009
Lavativi unitevi!
Io sono, lo ammetto, la classica lavativa. Insomma quella a cui i professori dicevano “Può fare di più, non si impegna”. Ebbene, mentre alcuni di noi questo se lo sentono dire solo sui banchi di scuola, a me viene ripetuto continuamente.
Mi è stato detto all’esame di guida pratica: dopo aver speso fior di denaro in lezioni con un istruttore che urlava improperi, e mi diceva che quando toccavo il cambio dovevo pensare di avere in mano il membro maschile (e non usava questi termini!), il giorno stesso dell’esame mi disse che non l’avrei passato mai, e che sarebbe stato meglio rinunciare. Ero proprio depressa, e volevo mollare, ma mi sono presentata lo stesso, e l’ho passato. Lui mi ha sorriso e fatto i complimenti, e poi solo la pratica mi ha permesso di essere piuttosto brava al volante, ma questo è un altro post. :-)
Poi all’Università quante volte mi è stato detto che avrei potuto far meglio! Ricordo un docente che dava sempre e a tutti il 30. Se proprio non avevi studiato nemmeno un po’ ti rimandava con 2 o 3 domande pronte che ti avrebbe fatto la volta successiva, e se non potevi registrare l’esame sul librettonsegnava il voto su un foglietto, per poi registrarlo in seguito.
Ebbene, io sono stata capace di prendere 28! Poi, in sede di registrazione, mi guardò e disse: “Signorina, le do 30, ma studi mi raccomando” come se fosse possibile che uno studi ancora la materia dopo aver dato l’esame!
Infine i giorni nostri, o quasi: nell'ultimo anno non ho avuto un capo vero e proprio, ma pur sempre qualcuno sopra di me, che mi diceva cosa devo fare, che cercava di insegnarmi più cose possibile, e che mi correggeva se sbaglio. Ma non mi pagava. Non vi spiego perché, è una storia lunga. :-)
Anche lui mi faceva i c.d. cazziatoni. Sono le ramanzine, le paternali, chiamatele come volete. Sono quei rimproveri, più o meno urlati (e nel mio caso urlati), con cui chi tiene al nostro futuro cerca in genere di farci capire che abbiamo le capacità, ma che non le sfruttiamo. Che potremmo riuscire bene, ma non ci impegniamo. A volte li prendevo veramente male, mi sentivo umiliata, svilita, e pensavo di non valere niente, come diceva lui.
Poi col tempo ho capito che se urlava tanto, e mi sviliva umiliandomi, il frustrato infelice ed insiscuro era proprio lui, non io.
Però leggendo tra le righe, sentivo della benevolenza nelle sue parole, in qualche modo voeleva tirare fuori il meglio di me: non è mio padre, né il mio compagno di vita, è solo una persona di “passaggio” che vuole aiutarmi laddove vede che mi sto buttando via.
Così Giacomo, che in questi anni mi ha sempre sprontato come nessuno ha fatto mai, con affetto, con passione, soffrendo con me, e mai abbattendosi. Da lui ho imparato a volermi più bene, ad essere ottimista (e ancora faccio molta fatica!), e ad andare sempre avanti a testa alta sapendo di aver fatto del mio meglio.
Perché quando (nei rari casi in cui) ci metto passione e impegno, mi rendo conto di poter fare le cose più che bene, e con soddisfazione.
Così ho anche capito che il cambiamento, sebbene aiutato da mille impulsi esterni, può partire solo ed esclusivamente da me.
mercoledì 21 gennaio 2009
Borbottare sul bus...
Diciamo che oggi è una giornata piovosa e grigia, e già questo incide sull’umore. Diciamo anche che mi sono svegliata moooolto tardi, spostando la sveglia del mio Nokia di ben 2 volte (il che significa che mi sono alzata 20 minuti dopo l’orario della sveglia).
Diciamo che ho dovuto mettere a bollire l’acqua mentre mi lavavo, lasciare in infusione la bustina del tè mentre mi vestivo, decidere in pochi minuti quali collant abbinare alla gonna, e lasciare la fase trucco al mio arrivo in ufficio.
Premesso tutto questo, in autobus è salita una ragazza con un bambino talmente rompiballe che mi sono messa a borbottare tra me e me da sola, come i vecchi! Come sono ridotta?
Appena saliti attraverso la porta anteriore, il piccolo demone ha percorso tutto il bus per arrivare in fondo, e non contento ha ripetuto questo "gioco" ben 3 volte! E la mamma dietro di lui ovviamente, in mezzo alla gente, scocciata dal loro passaggio.
Mentre lo screanzato andava avanti e indietro per puro divertimento, peraltro alzando la voce sempre di più, e gridando allegramente PIPPO PIPPO DOVE SEI?, la mamma lo seguiva un po’ spazientita, ma tutto ciò che riusciva a dire era “Ma dai Lorenzo, non vedi che dai fastidio alla gente” oppure “su dai, non possiamo disturbare così le persone”. Ma che bel quadretto! Un bambino di 5 anni prepotente e maleducato, ed una donna succube e priva di polso! Mi sono sentita una vecchia acida, ma penso di aver ragione da vendere: non è possibile crescere un bambino in questo modo, cosa diventerà da grande? Ma mi fa rabbia soprattutto la mamma, una donna annientata dal potere di un moccioso.
Sarà che io sono stata fin troppo castrata nei miei istinti di bambina, al ristorante ricordo non potevo muovermi assolutamente, e se ciò avveniva guai a dar fastidio agli altri tavoli. Ora spesso capita di essere attorniati da bambini urlanti senza freni mentre mangi tranquillo i tuoi spaghetti.
Dunque polso fermo e disciplina, semmai avrò un figlio sarò una mamma dolce, ma determinata e ferma. Chi lo sa…
Diciamo che ho dovuto mettere a bollire l’acqua mentre mi lavavo, lasciare in infusione la bustina del tè mentre mi vestivo, decidere in pochi minuti quali collant abbinare alla gonna, e lasciare la fase trucco al mio arrivo in ufficio.
Premesso tutto questo, in autobus è salita una ragazza con un bambino talmente rompiballe che mi sono messa a borbottare tra me e me da sola, come i vecchi! Come sono ridotta?
Appena saliti attraverso la porta anteriore, il piccolo demone ha percorso tutto il bus per arrivare in fondo, e non contento ha ripetuto questo "gioco" ben 3 volte! E la mamma dietro di lui ovviamente, in mezzo alla gente, scocciata dal loro passaggio.
Mentre lo screanzato andava avanti e indietro per puro divertimento, peraltro alzando la voce sempre di più, e gridando allegramente PIPPO PIPPO DOVE SEI?, la mamma lo seguiva un po’ spazientita, ma tutto ciò che riusciva a dire era “Ma dai Lorenzo, non vedi che dai fastidio alla gente” oppure “su dai, non possiamo disturbare così le persone”. Ma che bel quadretto! Un bambino di 5 anni prepotente e maleducato, ed una donna succube e priva di polso! Mi sono sentita una vecchia acida, ma penso di aver ragione da vendere: non è possibile crescere un bambino in questo modo, cosa diventerà da grande? Ma mi fa rabbia soprattutto la mamma, una donna annientata dal potere di un moccioso.
Sarà che io sono stata fin troppo castrata nei miei istinti di bambina, al ristorante ricordo non potevo muovermi assolutamente, e se ciò avveniva guai a dar fastidio agli altri tavoli. Ora spesso capita di essere attorniati da bambini urlanti senza freni mentre mangi tranquillo i tuoi spaghetti.
Dunque polso fermo e disciplina, semmai avrò un figlio sarò una mamma dolce, ma determinata e ferma. Chi lo sa…
lunedì 19 gennaio 2009
Origliare sul bus...
Prendendo i mezzi pubblici più o meno sempre alla stessa ora, capita di incontrare le stesse persone, e che le facce diventino note: ed infatti ultimamente mi capita spesso di prendere l'autobus con una ragazza carina, non appariscente, ma piuttosto piacente, sulla trentina, non di più.
Ogni mattina, dico ogni mattina, quando sale sul bus è al telefono, e parla con qualcuno di sesso maschile: come lo so? Beh, lei ridacchia, flirta e ha la testa tra le nuvole.
Io ovviamente origlio cosa dice, e rifletto tra me e me...
Innanzitutto non stanno ancora insieme, o forse lo sono da poco tempo: lei infatti ride di qualsiasi cagata dica lui, e lui penso faccia lo stesso con le cagate che dice lei.
Parlano "del nulla", discorsi senza capo né coda, battutine, accenni alla vita privata (della serie "cos'hai mangiato a colazione?" o "che colore di calzini ti sei messo oggi?") evidenziando così come siano ancora nella fase ludica di una storia, quella in cui qualsiasi cosa dell'altro ti piace e ti incuriosisce...ah beata incoscienza!
venerdì 16 gennaio 2009
Carrambata!
E' successa una cosa buffa l'altro giorno alla lezione di spinning: mentre preparavamo le bici per la pedalata, sistemando sellini e borracce, io ed alcune mie compagne di corso, tutte in prima fila, siamo state coinvolte in una scenetta un po' ridicola. Il che è anche abbastanza usuale, è una classe, quella del martedì, alquanto casinista e divertente...
Stefania ha ricordato a tutti che il 10 febbraio è il suo compleanno, al che subito non ho potuto esimermi dal rimarcare come il mio sia l'8 dello stesso mese, e poi anche Alessandra ha esclamato: Anch'io sono acquario! e poi anche Claudia ha urlato la stessa frase. CARRAMBATA!!
Urletti di gioia e alzata di braccia, tipo ola, hanno generato risate collettive nella classe. Pareva di stare a scuola...
Comunque quel che mi ha colpito è come tutte avessimo quel quid particolare, quel voler essere sopra le righe, quella simpatia innata (avete mai conosciuto una donna acquario antipatica??) che è tipica del nostro segno.
Peraltro colgo l'occasione - lasciate che crogioli la mia gioia in questa notizia - per ricordare che il 2009 sarà un anno favoloso per i nati dal 21 gennaio al 18 febbraio : chi ha lavorato bene negli anni passati (che sono stati MOOOOOLTO duri) e chi saprà cogliere le occasioni fortunare future, potrà godere di successi in ogni campo. Solo un campo risulterà ostico: la linea! Cito: "Giove nel segno assicura che vi sentirete bene e che sarete di ottimo umore, ma vi renderà anche molto indulgenti nei confronti di voi stessi e dei vostri vizi. Il cibo sarà una tentazione continua ed è possibile che il risultato sarà un aumento di peso." Non poteva andare tutto bene eh? :-)
martedì 13 gennaio 2009
L.A.T.
Siete sposati o convivete? Vivete da soli o ancora coi genitori? Io vivo sola da un annetto, e sostengo la filosofia L.A.T. cioè linving apart together che praticamente significa che due persone, pur felicemente accoppiate, preferiscono vivere in due case diverse.
Significa totale indipendenza accompagnata da appagamento sentimentale e sessuale: parlando da donna posso confermare come, una volta sperimentata l'indipendenza economica e sociale, scoprendo la gioia di poter gestire i propri ritmi senza doverli negoziare di continuo, sia molto difficile tornare indietro, anche per amore.
L'uomo rimane spiazzato, anche se fa il duro, o autocelebra la propria indipendenza,soprattutto sentimentale, quando si innamora rimane frustrato nella sua ancestrale fame di essere accudito.
Ciò secondo me è ancora più vero se lei ha già provato un matrimonio, finito male. Una volta asssorbito il dolore, e rimessasi in piedi, come può voler di nuovo condividere spazi e letto con un uomo magari di 50/60 anni, con le sue manie, i suoi "rumori", le sue prediche, ecc?
Scartando a priori il matrimonio, per il mio modo di essere e sentire, sono ovviamente orientata per la convivenza, ma non l'ho ancora sperimentata sulla mia pelle, e nemmeno il LAT, però sono molto più propensa per il secondo: quando ho voglia di fare la compagna o l'amante, lo faccio, quando voglio mangiare schifezze che "sbriciolano" sul letto, lo faccio.
Se lui si deve alzare presto, perchè devo sentire la sveglia che suona alle 6.00 quando potrei dormire fino alle 7.30? Niente sveglie diverse al mattino quindi, niente dentifricio lasciato aperto sul lavabo, niente indumenti in giro, niente calci a letto.
Sì lo so, è un discorso di comodo: significa usare l'uomo per rivendicare ancor più il nostro potere, anche se in fondo in fondo sono convinta che qualsiasi donna, se trovasse l'uomo in grado di sottometterla psicologicamente, il vero UOMO di cui si parla tanto (e che non ho ben capito bene CHI sia), si abbandonerebbe volentieri, e rinuncerebbe volentieri al piacere di mangiare a letto...
sabato 10 gennaio 2009
Teenager dentro
Oggi ascoltavo una signora sui 40 anni che si lamentava con un'amica del passare degli anni, e mentre osservava una 16enne con la minigonna e l'immancabile I-Pod, sognava di poter tornare ad essere adolescente.
Io ci ho riflettuto, e se potessi non lo farei MAI. Sì, forse mi toglierei qualche anno, ma sicuramente non vorrei tornare a quegli anni spensierati quanti tormentati che vanno dai 13 ai 19: ma non ricordate i brufoli, i compiti di scuola, i problemi sentimentali che sembravano tragedie, i jeans a vita alta col risvolto, e le felpe della Best Company? No, no, per carità...E che dire delle prime mestruazioni che non si sapevano gestire, dei litigi/castighi dei genitori, dei capelli crespi e delle gite scolastiche? No, meglio la libertà di oggi, le vacanze dove voglio e con chi voglio.
Un po' giovani dentro però bisogna restare: quello spirito indomito, curioso, e un po' "cazzone"(permettetemi il termine) deve persistere dentro di noi. Io penso di averlo ancora, non sono certo "adulta" come lo era la mia mamma alla mia età, anche perchè lei a quest'epoca già mi portava alle elementari, mentre io di fare miei piccoli discendenti, urlanti e cagoni, non ci penso nemmeno!
mercoledì 7 gennaio 2009
Single dopo i 30: e l'orologio?
Ancora Geppi Cucciari, lo sapete quanto la amo! Qui si ispira ai rapporti uomo-donna, in particolare al matrimonio, la c.d. tomba dell'amore.
Chissà...io non l'ho ancora provato, ma so che la tomba dell'amore possono essere anche tante altre cose...
Ma vogliamo parlare del tanto temuto orologio biologico? L'unico orologio che porto è un Rolex, e di biologico non ha proprio niente...
Anche se devo confessare che il mio ciclo da un anno a questo parte è diventato più corto: che stia cercando di dirmi che sono nel periodo più fertile della mia vita? Se in un paio d'anni anzichè 24 ovulazioni ne ho 25, beh ciò significa che ho più possibilità di restare incinta. Ma io non voglio, voglio cicli da 40 giorni l'uno!
Ma provate a pensare quanti soldi spesi in assorbenti nella vita di una donna: sicuramente qualche studio mondiale l'avrà calcolato...dicono circa diecimila assorbenti. Ma non avete idea di cosa ho trovato "spulciando" su Google: Mooncup, la prima coppetta...no, non di gelato, nè di caviale, nè di cialda, nè di vetro...una coppetta mestruale in silicone!!! Oddio...guardate anche la foto e fatevi un'idea: "La Mooncup è una morbida coppetta mestruale in silicone anallergico che raccoglie il flusso mestruale invece che assorbirlo. Può essere riutilizzata ciclo dopo ciclo. Si inserisce in vagina e qui si posiziona, più in basso rispetto ai tamponi tradizionali." Certo si risparmia, e si rispetta l'ambiente, ma non mi ci vedo proprio in spiaggia, o a spinning, con questo "imbuto" in quel posto! :-)
Chissà...io non l'ho ancora provato, ma so che la tomba dell'amore possono essere anche tante altre cose...
Ma vogliamo parlare del tanto temuto orologio biologico? L'unico orologio che porto è un Rolex, e di biologico non ha proprio niente...
Anche se devo confessare che il mio ciclo da un anno a questo parte è diventato più corto: che stia cercando di dirmi che sono nel periodo più fertile della mia vita? Se in un paio d'anni anzichè 24 ovulazioni ne ho 25, beh ciò significa che ho più possibilità di restare incinta. Ma io non voglio, voglio cicli da 40 giorni l'uno!
Ma provate a pensare quanti soldi spesi in assorbenti nella vita di una donna: sicuramente qualche studio mondiale l'avrà calcolato...dicono circa diecimila assorbenti. Ma non avete idea di cosa ho trovato "spulciando" su Google: Mooncup, la prima coppetta...no, non di gelato, nè di caviale, nè di cialda, nè di vetro...una coppetta mestruale in silicone!!! Oddio...guardate anche la foto e fatevi un'idea: "La Mooncup è una morbida coppetta mestruale in silicone anallergico che raccoglie il flusso mestruale invece che assorbirlo. Può essere riutilizzata ciclo dopo ciclo. Si inserisce in vagina e qui si posiziona, più in basso rispetto ai tamponi tradizionali." Certo si risparmia, e si rispetta l'ambiente, ma non mi ci vedo proprio in spiaggia, o a spinning, con questo "imbuto" in quel posto! :-)
martedì 6 gennaio 2009
A fondo
Rieccomi qui, finalmente è il 6 gennaio, e le feste qualcuno se l'è portate via: non le sopportavo più.
Dopo Natale sono partita con amici verso i monti, verso quei -23° che tanto mi hanno fatto patire. Mentre Michela, Giuliano e Marco solcavano indefessi le piste di tutto il comprensorio, io mi dilettavo con un po' di sci di fondo.
Eh lo so, non è la stessa cosa, non è divertente, anzi è faticoso: ma è proprio questo il bello! Devo dire che mi ci sono avvicinata per forza maggiore: nel lontano 1990 cadendo con gli sci in Tofana mi sono trovata con il legamento crociato leso e un menisco rotto: operata nel 1997 sono come nuova, ma la paura resta. Così ho iniziato il fondo, e dopo i primi approcci, ne ho scoperto la bellezza. Si suda come capre, si sta nella natura (con l'I-pod), e si fanno interessanti incontri (orsi, scoiattoli...) Purtroppo però anche lì si cade.
Cerco sempre piste facili, di lunga distanza ma piuttosto pianeggianti, perchè quando prendo velocità (capita anche nel fondo che ci sia una discesa, se volete chiamare così un piccolo pendio) vengo presa dal panico e qualche volta cado. L'altro giorno, presa velocità, anzichè tirare fuori dalla pista una coda dello sci per frenare come ho imparato, ho fatto lo spazzaneve, e ho fatto un volo incredibile in avanti: neve dappertutto, gli occhiali volati a 2 metri di distanza, e nessuno che mi soccorresse...beh, meno male, vista la figuraccia!
Iscriviti a:
Post (Atom)