giovedì 27 dicembre 2007
Capodanni
Capodanno di tipo 1.
Andrai ad un veglione di capodanno organizzato da qualcuno per tutti. Zampone flaccido e spumante dolciastro, cappellini di carta giallastra che fanno tanto festa.
Ti lancerai, con le tue scarpe strette, in trenini umani con vagoni alticci al ritmo di un’orchestra che per andare ad altri veglioni ben più vantaggiosi economicamente, ti sposterò l’orologio della sala avanti di due ore, facendoti festeggiare la mezzanotte quando in realtà sono le 22.00.
Conto alla rovescia con finto entusiasmo per brindare con una massa di sconosciuti.
Nel tornare a casa all’orario che credevi fossero le 2 di notte ti stupirai di vedere ancora tutta quella gente festeggiare, in piazze che sembrano diventare per un momento la Baghdad di oggi, per cui tra un fischione e un Mig, tra un maradona e un ordigno nucleare, raggiungerai la tua tranquilla dimora.
Capodanno di tipo 2.
Andare a letto alle 10. Eludere inviti e proposte, fingere di aver già preso altri impegni, cenare leggeri, convincersi che in fondo non ci si perde nulla, farsi una camomilla, guardare qualche spezzone di tristissimi show di fine anno, o un film impegnato, ma sufficientemente oscuro da non provocare ansie o preoccupazioni. Spegnere il cellulare per tempo, conciliare il sonno con un buon libro.
Mettersi sotto le coperte prima di mezzanotte, dormire saporitamente e svegliarsi di buon’ora con musica di proprio gradimento. Una bella colazione, uscire per una passeggiata. Meditare, iniziare il nuovo anno in maniera saggia e salutare. Per quanto poco avventurosa. Consigliata a tutti quelli che…ogni anno alla fine dicono “l’anno prossimo vado a letto alle 10.”
lunedì 24 dicembre 2007
Buon Natale
E' Natale no? Vi dedico At last di Etta James, performed da Christina Aguilera. Per augurarvi sempre e comunque (e non solo da oggi al 27) serenità e pace interiore. Impossibile? Beh, almeno ce ne illudiamo.
venerdì 21 dicembre 2007
Tombola!
Con il 25 dicembre si avvicinano anche le Tombolate, cioè l'estrazione di numeri basata sul sorteggio accompagnata dai gridolini degli amici e contornata da OGNI tipo di vivanda. Io non sono molto fortunata al gioco...il che dovrebbe fare di me una sciupa-uomini. Mah, il tutto è ancora da dimostrare.
La mia tombola è proprio bella, tavole colorate, tabellone grande, pedine in madreperla, i "fagioli" in elegante plastica verde...insomma è una tombola Dal Negro. Quando lo dissi agli amici si levò la frase di un'amica (ma sì, la Cindy!) rimasta nella storia: "Ma che negro passa a casa tua, che la compro anch'io!" :-))
Rimaste memorabili anche le giocate di Giacomo, che da vero amante degli anni '80, assegna ad ogni numero un riferimento "storico": un esempio? Numerooo 86 la Milano da bere. Numeroooo 87 la caduta del muro. Numerooo 69...beh, questo potete immaginare. :-)
La mia tombola è proprio bella, tavole colorate, tabellone grande, pedine in madreperla, i "fagioli" in elegante plastica verde...insomma è una tombola Dal Negro. Quando lo dissi agli amici si levò la frase di un'amica (ma sì, la Cindy!) rimasta nella storia: "Ma che negro passa a casa tua, che la compro anch'io!" :-))
Rimaste memorabili anche le giocate di Giacomo, che da vero amante degli anni '80, assegna ad ogni numero un riferimento "storico": un esempio? Numerooo 86 la Milano da bere. Numeroooo 87 la caduta del muro. Numerooo 69...beh, questo potete immaginare. :-)
giovedì 20 dicembre 2007
Confini
Noto con dispiacere che i giornali e la rete non danno all’evento storico odierno tanto spazio quanto meriterebbe: la caduta dei confini tra Italia e Slovenia. Non si tratta semplicemente dell’ingresso nell’area Schengen di un Paese economicamente rafforzatosi e competitivo.
Si tratta di tornare indietro di un secolo e mezzo quando si iniziò a parlare di “panslavismo” tra popolazioni croate, serbe e slovene, di rivangare l’origine degli scontri ideologici, culturali, e non solo, tra italiani e slavi. Significa rinominare la parola "cortina di ferro" e tutto ciò che implica.
Significa tornare indietro di 60 anni, l’esodo che portò circa 300.000 esuli (ma il numero è imprecisato) ad abbandonare proprietà, terre, e valori. Mia nonna è nata in Istria, e fece parte di quel numero imprecisato che, tra il ’43 e il ’47 soprattutto, lasciò tutto e si stabilì in territorio italiano. Rimando a Wikipedia per chi voglia approfondire.
Trieste città ricca perché multietnica e multiculturale, che ha sofferto molto in passato per mancanza di identità e per le difficoltà legate ad un confine così "difficile", da stasera a sabato sarà teatro con Gorizia di una serie di festeggiamenti per l’evento: convegni, ma anche concerti, birra e balli. Pur essendo entusiasta della nuova Europa, per le opportunità commerciali e culturali che offre, ritengo che una festa di questo tipo sia innanzitutto esageratemente ottimistica, perché non si possono negare i problemi di integrazione e di sicurezza che ciò comporterà. E ritengo che sia ancor più poco rispettosa del dolore che comunque ancora si respira tra numerosi cittadini triestini, e non solo.
Vie d'uscita...
Stanotte ho dormito male, devo prendere una decisione importante, così stamattina sono andata a correre, e ho trovato una via d'uscita. Godetevi questo video :-)
martedì 18 dicembre 2007
Manuale del "dopo"
Vi segnalo questo sito. Non perchè vi auguro di averne bisogno, ma solo per dare un'occhiata ad un sito dall'idea originale. Si tratta del manuale del dopo .
Il "dopo" è la vita dopo la fine di una storia d'amore. Ci sono delle storie, delle regole, ma non consigli pratici...quelli non servono. Ognuno la vive come può, a seconda del suo modo di essere.
I miei EX-Files? Mah, la lista non è lunga, e penso non interessi molto voi lettori. Si contano sulle dita di una mano, quelli seri intendo...c'è una cosa però che li accomuna: tutti erano fidanzati o comunque avevano una storia più o meno seria quando mi hanno conosciuto. E tutti hanno terminato quella storia per mettersi con me. Che soddisfazione eh? ;-)
Questo significa che c'è ancora speranza: alle mie amiche single e disperate perchè ritengono che nella società non ci siano più ragazzi "papabili", o che comunque i migliori se li siano già presi, dico che c'è sempre la possibilità di un "ritorno". Anzi spesso un uomo di seconda mano, che abbia superato la prima delusione, è meglio: più consapevolezza, più serietà e maturità. Bisogna sempre sperare nella vita, no? :-) Ecco un esempio di incomunicabilità tra i sessi con Nicheli e la stupenda Virna Lisi.
Tradizioni...
Era un Natale difficile: le renne avevano la dissenteria e Babbo Natale aveva dovuto pulire tutta la stalla, metà degli gnomi era a letto con l'influenza e gli elfi erano in sciopero per solidarietà con i tacchini. Poi si era rotta la slitta e Babbo Natale si era appena maciullato un dito per aggiustarla, quando entra un angelo e dice: Auguri! Dove metto l'abete?
Fu così che nacque la tradizione dell'angelo in cima all'albero di Natale!
lunedì 17 dicembre 2007
Monti da VIP
Questo è il periodo dell'anno in cui tutti devono chiedere per forza "Tu cosa farai l'ultimo dell'anno?". Questa è la domanda che vorresti sentirti fare quando hai programmato un viaggio in luoghi esotici, o una bella maratona di shopping a New York, e non quando sai benissimo che passerai la mezzanotte a brindare con l'anziana nonna o alla peggio ad una festa piena di sconosciuti che fanno finta di divertirsi. E' un maledetto giorno in cui per forza bisogna fare qualcosa di unico. Ma perchè invece non passarlo davanti ad un buon film, o meglio ancora dormendo, magari non soli? Io ODIO quella serata! Quando ero adolescente (beata illusione!) la aspettavo con trepidazione, e preparavo tutto con cura: look, acconciatura, orecchini abbinati all'abito...poi era sempre una delusione. Nessuno sconvolgimento, nemmeno una pomiciata con il ragazzo che mi piaceva, e alle 2.00 a casa.
Poi cresci, e la vedi in un'ottica diversa: chi tromba a Capodanno, tromba tutto l'anno. :-)
A parte ciò, devo ammettere che è piacevole, nei giorni precedenti e successivi al 31Dicembre, prendere freddo sulla neve (semmai cadrà!), farsi male sciando, incazzarsi in coda nei negozi affollati, ingrassare mangiando salsicce unte nei rifugi e spendere una fortuna per bere aperitivi IN locali ipertrofici della Cortina da bere.
Spero insomma che anche quest'anno partirermo carichi come profughi di aspettative e bagagli, alla volta delle cime dolomitiche. Le tasche però non dovranno essere vuote come quelle dei profughi, perchè si sa: lassù si paga anche l'aria che si respira...e che aria!
venerdì 14 dicembre 2007
Donna al volante...
La donna al volante è una circostanza da evitare. Sono donna, ma non posso esimermi dall’affermare che nella maggior parte dei casi la donna guida male e non sa parcheggiare. Il famoso detto secondo il quale sarebbe un pericolo è stato smentito dai vari sondaggi che danno le donne più caute e soprattutto meno multate dell’uomo: e lo credo, VANNO A NON PIU’ DI 50 KM/h!! La loro iper-prudenza, l’indecisione che manifestano quando si tratta di attraversare un incrocio, le paure che hanno per ogni minima sciocchezza…non sono tollerabili! Quando devono dare la precedenza non si muovono finché non esiste auto col motore acceso nell’arco di almeno 800 metri, perché non sono in grado di calcolare le distanze, e tantomeno la velocità con cui un’auto sopraggiunge.
Secondo me è genetico, si nasce così, e per quanto una faccia pratica, non diventerà mai una buona guidatrice se non ce l’ha nel sangue. Conosco ragazze in gamba, che guidano benissimo. In genere ciò è direttamente proporzionale alla spigliatezza e spregiudizatezza nella vita: è solo una mia teoria, basata su una decina di casi concreti.
Purtroppo però nell’75% dei casi vedo donne che non sanno parcheggiare ad S (e stentano a farlo persino a pettine), e che temono di sorpassare persino un carretto dell’uva che va a 30 km orari in strade deserte di campagna. Non si sa mai: potrebbe uscire all’improvviso un fagiano.
La frase che più si sente proferire è “Vai piano”: ho amiche che me lo dicono spesso, anzi me lo dicevano, perché per evitare incomprensioni ora preferisco che ognuno prenda la sua auto e ci si veda tutti direttamente nel luogo in cui siamo diretti. Dico No al car-sharing. La macchina è MIA e la gestisco io: non mi si può sollecitare un’andatura di 65 km orari su limite di 70, non ci si può avvinghiare alla maniglia di cortesia (detta anche “della suocera”) per un sorpasso in autostrada, non si possono esclamare frasi come “Oddio, è buio, ho paura di guidare fino a casa!” oppure “C’è un pedone sul marciapiede, laggiù in fondo alla via: chissà se si BUTTERA’ in mezzo alla strada?”
Potrei stupirvi con effetti speciali e proporvi Gioele Dix coi suoi sketch sull’automobilista incazzato, ma pur rispecchiandomi in alcune sue sfumature, non mi fanno ridere. Mi piace molto invece Teresa Mannino, che ha una forte cadenza siciliana, ed essendo pure io un po’ terrona, mi piace anche per questo!
Secondo me è genetico, si nasce così, e per quanto una faccia pratica, non diventerà mai una buona guidatrice se non ce l’ha nel sangue. Conosco ragazze in gamba, che guidano benissimo. In genere ciò è direttamente proporzionale alla spigliatezza e spregiudizatezza nella vita: è solo una mia teoria, basata su una decina di casi concreti.
Purtroppo però nell’75% dei casi vedo donne che non sanno parcheggiare ad S (e stentano a farlo persino a pettine), e che temono di sorpassare persino un carretto dell’uva che va a 30 km orari in strade deserte di campagna. Non si sa mai: potrebbe uscire all’improvviso un fagiano.
La frase che più si sente proferire è “Vai piano”: ho amiche che me lo dicono spesso, anzi me lo dicevano, perché per evitare incomprensioni ora preferisco che ognuno prenda la sua auto e ci si veda tutti direttamente nel luogo in cui siamo diretti. Dico No al car-sharing. La macchina è MIA e la gestisco io: non mi si può sollecitare un’andatura di 65 km orari su limite di 70, non ci si può avvinghiare alla maniglia di cortesia (detta anche “della suocera”) per un sorpasso in autostrada, non si possono esclamare frasi come “Oddio, è buio, ho paura di guidare fino a casa!” oppure “C’è un pedone sul marciapiede, laggiù in fondo alla via: chissà se si BUTTERA’ in mezzo alla strada?”
Potrei stupirvi con effetti speciali e proporvi Gioele Dix coi suoi sketch sull’automobilista incazzato, ma pur rispecchiandomi in alcune sue sfumature, non mi fanno ridere. Mi piace molto invece Teresa Mannino, che ha una forte cadenza siciliana, ed essendo pure io un po’ terrona, mi piace anche per questo!
Che animale strano, il pollo!
Il pollo è un animale strano. All’inizio è un po’ timido: quando si muove in casa di altri polli è curioso, e circospetto. A volte va a sbattere contro la zanzariera, che subdolamente è stata fissata dal pollo-proprietario alla portafinestra. E ne rimane impigliato, con grande rammarico (e anche un po’ di stizza) della padrona di casa.
Quando si sente pronto organizza un incontro conviviale con altri polli, in cui tutti giocano tirandosi addosso bucce di arachidi ed altre sostanze non identificate. Inizia a prendere confidenza, e dopo un paio di birre il suo eloquio diviene più articolato, fino ad esprimere concetti tipo “Non fare così, non fare lo scarica-badile!”.
Il pollo "ringalluzzito" ci prova anche con qualche polla, ce n'è una bionda, alta, che essendo "di montagna" (abita infatti a Half-mountain) ha le spalle un po' larghe (8 ante d'armadio?).
Poi i discorsi con gli amici polli divengono più sciolti ed arditi, e si toccano argomenti tabù: ad esempio si parla di sesso e il pollo impara tante cose nuove: lo sapevate ad esempio che l’organo femminile è composto da 3 fori?. Si approfondisce in particolare lo studio dell’ano, che in ceco significa sì.
E si cerca di risolvere un dubbio: da che parte bisogna guardare quando si è nella turca: verso la porta o verso il muro? Poi si cerca anche di capire come possa uno di loro (specificatamente una polla) approcciare un distributore self-service di benzina, posizionarsi correttamente, con nonchalance impugnare la pistola, erogare i litri esatti richiesti (non un ml. di più) e…staccare completamente lo sportellino del serbatoio della propria auto!
Ma questi discorsi seri sono disturbati dalla presenza rumorosa di un gruppo di galli tamarri provenienti da terre del sud, che si divertono nell'aia vicina. I loro scherzi divengono subito eccessivi, e gli strilli infastidiscono gli altri polli, e anche il contadino, che di solito è casinista di suo. Il gruppo di polli si divide: c'è chi è poco tollerante e stenta a trattenere lo scatto di piume, e chi li tollera e li osserva con curiosità, come si osserva una specie diversa dalla propria.
Infine, il pollo va verso casa, sperando di non essere fermato dalla Polizia stradale. Ma il pollo furbo ha già la frase già pronta: l’occhio languido, la bocca a fessura, e con fare suadente “Agente…non vorrà mica incriminarmi per fumo?”
Sotto casa il pollo può anche aver paura: nel suo paesello c’è un tizio, fermo, immobile sotto un lampione SPENTO, ad ora tarda, di giovedì. Cosa farà mai lì? Aspetterà qualcuno? Impossibile, a mezzanotte in campagna. Cercherà di rubare nelle case? Il pollo è preoccupato, ma dopo un consulto con la polla saggia decide di non chiamare i Carabinieri e di farsi i cavoli suoi. Ma la domanda che rimane sospesa è: quel tizio fumava? Non vorrai mica incriminarlo per fumo? :-)
Buon Natale ai miei amici polli.
mercoledì 12 dicembre 2007
Autogrill...
Mi permetto di ironizzare su un fatto di cronaca che sta paralizzando l'Italia, ma sentendo che è finita la benzina presso i ditributori mi viene in mente un bel film di Verdone...
W il pirata!
Quali sono le canzoni della vostra infanzia?
Nei festini di compleanno che mia mamma mi aiutava ad organizzare, con tanto di biglietto d'invito scritto a mano dalla sottoscritta, il Penny lavorava a ritmo continuo, e il 45 giri del Ballo del qua-qua si è rovinato per quante volte ha girato: e si ballava! Venti bambini in maschera (il mio compleanno cade sempre sotto Carnevale) e scatenati: il cow-boy ballava sotto braccio alla damina, Zorro faveva il verso del papero con Pierrot. Che bei tempi quelli!
Sono passata presto alla radio, verso i 9 anni, e lì c'è stata la svolta: basta dischi neri dalla copertina di carta! Da lì in poi cassettine fatte in casa, con stacchi atroci tra una canzone e l'altra. E queste compilation avevo il coraggio di proporle anche alle mie feste! Purtroppo non avevo un amico DJ compiacente...
Ricordo anche che mia mamma ascoltava sempre RadioAdria, non so che fine ha fatto nell'etere, ma vi si richiedevano brani che poi venivano puntualmente mandati in onda. I viaggi coi miei poi avevano un'unica colonna sonora: Julio Iglesias. Cassette che si consumavano nel mangianastri. Mia mamma invaghita, mio papà ingelosito, ed io che mi facevo due palle così. Però ammetto che era (ed è) un grande. Chi può disprezzare un pirata che è anche un Signore???
Vi lascio oggi con Sgrilli...ma sarà un nome d'arte? ;-) A me però piace tanto: a parte essere un bell' ometto, lo trovo di una simpatia unica.
Mongolino d'oro
Pare che per fare i soldi si debba violare la legge, o perlomeno andare sui giornali per fatti di cronaca.
Esempi ce ne sono a iosa: la prima direi è la Gregoraci, che grazie al P.M. Henry John Woodcock ha trovato la sua strada. Corona, che dopo la prigionia, per sua stessa ammissione è più richiesto per serate in giro per l’Italia e show televisivi. Francesca Zinobi, la prostituta trovata con l’on. Mele, dopo una notte di sesso e droga, che è apparsa su tutte le testate (e non certo gratis) e sta intraprendendo la carriera della “soubrette”. E che dire dell’Avvocato Russo, 35enne che ha vinto 250 cause e conquistato la fiducia dei suoi clienti, senza avere la laurea in legge, che ora, nonostante sia perseguita sul piano professionale e penale, sta scrivendo un libro sulla sua storia? Qui troverete una carrellata di personaggi .
L’unico che pare non ottenere l’onore della cronaca è Coppola, l’immobiliarista che ha speculato e truffato, e che da 10 mesi si trova in carcere in uno stato di salute preoccupante: è in carcere a scopo cautelare, e ha dato un segno forte, evadendo dall'Ospedale, presso cui è sottoposto a terapia intensiva. Ha cercato nei media quell'attenzione che la giustizia evidentemente ancora non gli da: se è colpevole paghi. Ma ad oggi non è stato condannato né processato.
martedì 11 dicembre 2007
Pulizie mentali
In fatto di pulizie, come già vi ho lungamente spiegato tempo fa , non sono molto ferrata. Ma quando c'è da gettar via cose vecchie, sono una bomba. Innanzitutto, come spiegato già, se non metti una cosa da più di 3 anni significa che non la metterai mai più. Anche se tornerà di moda. Questo vale per i vestiti, ma quale criterio adottare con le cose?
E' piacevole conservare quelle che ci ricordano qualcosa, ad esempio i regali degli ex (se la storia finisce bene...), i biglietti d'auguri del vostro 18mo compleanno, o i gadget a forma di palma, residuo di una vacanza esotica. Ma sinceramente pensate di poterli conservare tutta la vita? Io faccio questo ragionamento: "Se dovessi effettuare un trasloco, cosa porterei con me e cosa lascerei?". Ebbene, ciò che è superfluo si butta. Ciò serve anche a "pulire la mente", a dare respiro ai nostri pensieri. Scrivanie con pile di giornali, mobili ricoperti da un mare di ninnoli dalle fogge più varie, cassetti che eruttano quando vengono aperti. Tutto ciò "inquina" anche i nostri pensieri e le nostre decisioni.
Quindi la mia regola è: conservare solo ciò che realmente pensiamo di poter utilizzare di nuovo, e ciò che, ricordandoci un episodio o una persona, ci comunica un'emozione.
E' piacevole conservare quelle che ci ricordano qualcosa, ad esempio i regali degli ex (se la storia finisce bene...), i biglietti d'auguri del vostro 18mo compleanno, o i gadget a forma di palma, residuo di una vacanza esotica. Ma sinceramente pensate di poterli conservare tutta la vita? Io faccio questo ragionamento: "Se dovessi effettuare un trasloco, cosa porterei con me e cosa lascerei?". Ebbene, ciò che è superfluo si butta. Ciò serve anche a "pulire la mente", a dare respiro ai nostri pensieri. Scrivanie con pile di giornali, mobili ricoperti da un mare di ninnoli dalle fogge più varie, cassetti che eruttano quando vengono aperti. Tutto ciò "inquina" anche i nostri pensieri e le nostre decisioni.
Quindi la mia regola è: conservare solo ciò che realmente pensiamo di poter utilizzare di nuovo, e ciò che, ricordandoci un episodio o una persona, ci comunica un'emozione.
lunedì 10 dicembre 2007
Incontri in corsia
In questi giorni sto haimè frequentando il grande Ospedale perchè il mio anziano zio vi è ricoverato. Osservo il personale, cercando di "classificarlo" in base al colore dei pantaloni, verdi, bianchi o bordeaux. Mi piace scrutare atteggiamenti e abitudini dei medici, ma anche degli inservienti (e chissà perchè mi viene in mente l'inserviente di SCRUBS! ;-). Essendo anche un ospedale universitario (come il Seattle Grace!) ci sono anche molti studenti, sempre in gruppetti, li riconosci subito.
E ho assistito ad una scenetta da film: 3 ragazze al bar, sedute piacevolmente a chiacchierare. Arriva LUI, lo sfigato: bruttino, bassetto, ma evidentemente soprattutto antipatico...perchè le 3 si alzano immediatamente al suo "Buongiornooo ragazzeee". "Dobbiamo andare, ciao" è stata la loro risposta, in coro. Poi le ho riviste, e parlavano di lui come di una zecca: "Io proprio non lo sopporto" ha commentato una, "E' penoso!" ha rincarato un'altra.
L'ho incontrato altre volte, in giro per l'Ospedale, al bar in particolare, da solo girava alla ricerca di qualcuno con cui scambiare 4 parole. Mi ha fatto pena, devo ammetterlo, però non penso che gli darò confidenza! :-)
venerdì 7 dicembre 2007
Natale sul Po
Natale è alla porte. Dicembre è in assoluto, con Agosto, il mese peggiore dell'anno. Mi viene una grande tristezza. Sarà che tutti PARE siano obbligati a divertirsi, a mangiare tanto, a spendere, a fare regali, a fare auguri a persone che odiano per 364 giorni all’anno. E la retorica che trasuda dai primi di Dicembre al capodanno, per poi lasciare il posto al solito cinismo, mi lascia avvilita: tante belle parole, tanti buoni propositi, che spariscono nella calza della Befana.
Ogni donna a Dicembre deve dimostrare al mondo quanto sia una brava moglie, madre, domestica, cuoca, cesellatrice di frutta, decoratrice d’interni e organizzatrice di eventi. E ovviamente in tutto ciò coinvolge il compagno, gli amici o i figli. Sarà per questo che il 25% delle coppie a Natale litiga?
Io sono una ragazza "spicciativa": mi rallegro delle luci della città, ma non decoro casa mia. Per fortuna non devo cucinare (e se dovessi lascerei il protafoglio in gastronomia), e non accetto inviti a cene di Natale, a meno che non provi vero piacere nel parteciparvi. E devo ammettere di non aver mai avuto problemi nel fare regali: trovo sia piacevole, idee ne ho tante, e fantasia anche, ciò che manca è il denaro!
Penso alle caratteristiche della persona cui devo fare il regalo, poi guardo le vetrine, e trovo sempre qualcosa di carino, anche con pochi euro (senza andare nei negozi “Tutto a 99 cent”!).
Le riviste propongono cose irraggiungibili: la Fiat 500 a pedali per il nipotino precoce (300€), la macchina da caffè per la suocera con l'ipertensione (450€), il RZR placcato oro con inserti in pelle (600€) per la cugina fashion victim, le ballerine ricoperte di Swarovski per l’amica del cuore (480€) e la bicicletta al titanio firmata Mercedes per il fidanzato (2.400€ - beh, per amore bisogna pur far qualche sacrificio in più!). Insomma, come può una tredicesima (o anche quindicesima) bastare? Ho deciso: il prossimo anno andrò sull'Isola. Tornerò dimagrita, abbronzata e soprattutto più ricca. :-)
giovedì 6 dicembre 2007
Io Jane
Giovanni è attratto da Teresa. Vanno insieme al cinema, si divertono. Qualche sera dopo vanno a cena insieme e di nuovo stanno bene. In poco tempo nessuno di loro vede più altri. Una sera, mentre tornano a casa in macchina, Teresa dice:
"Hai pensato che oggi sono sei mesi che ci vediamo?" Si fa silenzio in auto.
Per Teresa quel silenzio è pieno di significati.
Pensa: "Forse si è infastidito perché ho detto questo. Forse crede che io voglio provocare una sua decisione. Forse per lui non è ancora il momento di prendere una decisione." Ma Giovanni sta pensando:"Però... già sei mesi..."
E Teresa pensa: "Ma forse anche io non sono sicura di volere questo tipo di rapporto. Forse ho bisogno anche io di un po' di libertà, per avere il tempo di pensare, di pensare a quello che voglio veramente. Sono davvero pronta a questo? Conosco davvero quest'uomo?"
E Giovanni pensa: "Allora questo significa che... era... febbraio! Sì, era febbraio quando abbiamo cominciato! Abbiamo cominciato dopo che ho lasciato la macchina dal
meccanico... cioè...vediamo un momento il contachilometri. Merda! Devo cambiare l'olio!"
E Teresa pensa: "È rimasto senza parole. È sconvolto. Forse lui vuole di più dal nostro rapporto. Forse ha capito prima di me che io non mi sento pronta. Sì, è questo: ha paura di sentirsi rifiutato."
E Giovanni pensa: "Devo assolutamente riportare la macchina dal meccanico: mi deve
controllare bene il carburatore stavolta. Questa macchina sembra un camion quando
cammina..."
E Teresa pensa: "È arrabbiato. E ha ragione. Dio come mi sento in colpa! Ma la verità è che io non mi sento sicura."
E Giovanni pensa: "E il meccanico mi dirà sicuramente che la garanzia vale solo tre mesi..."
E Teresa pensa: "Forse sono troppo idealista. Aspetto sempre il Principe Azzurro sul suo cavallo bianco... E adesso che vicino a me c'è una persona buona, una persona che per me è importante, una persona che soffre per queste mie manie... mi comporto come una stupida!"
E Giovanni pensa: "Tre mesi di garanzia? Ma scherziamo? Se non mi sistema il
carburatore...!"
"Giovanni!" dice Teresa a voce alta.
"Per favore, non ti torturare così" dice lei con gli occhi gonfi di lacrime: "Non dovevo dirti... Oddio, mi sento così..."
"Cosa c'è?" dice Giovanni. "Sono così stupida", singhiozza Teresa: "Lo so che non
esiste il Principe. Non c'è il cavaliere e non c'è il cavallo..."
"Non c'è il cavallo?" dice Giovanni stupito. "Pensi che sono stupida, vero?" dice Teresa. "Ma no!" dice Giovanni contento di avere finalmente una risposta certa.
"È solo che ho bisogno di un po' di tempo." dice Teresa.
C'è una pausa di circa 15 secondi: Giovanni pensa più velocemente che può e cerca una risposta logica. "Certo, ti capisco" dice.
Teresa, emozionata, prende la sua mano: "Oh, Giovanni, davvero pensi questo?"
"Sì." dice Giovanni: "Sì, sicuramente!"
Teresa guarda Giovanni negli occhi e lui ritorna nervoso pensando che lei forse parlerà di nuovo del cavallo. Alla fine lei dice: "Grazie Giovanni".
Giovanni accompagna Teresa a casa e lei va a letto. Teresa piange fino all'alba.
Intanto Giovanni torna a casa sua, apre un sacchetto di patatine, accende la tv e guarda la replica di una partita di tennis tra due giocatori sconosciuti. Una debole voce dentro il suo cervello dice che quella sera in auto è successo qualche cosa di importante. Ma Giovanni è sicuro che non c'è modo di capire cosa è successo: è meglio non pensarci.
Il giorno dopo Teresa chiamerà una delle sue amiche e parleranno della cosa per sei ore di seguito. Analizzeranno più volte tutto quello che lei ha detto e tutto quello che lui ha detto. Esamineranno ogni parola e valuteranno ogni conseguenza. Continueranno poi a discutere per settimane senza arrivare a conclusioni, ma senza mai annoiarsi.
Intanto Giovanni un giorno, mentre sta guardando una partita di calcio con un amico,
distrattamente dirà: "Luca, sai se Teresa ha un cavallo?"
"Hai pensato che oggi sono sei mesi che ci vediamo?" Si fa silenzio in auto.
Per Teresa quel silenzio è pieno di significati.
Pensa: "Forse si è infastidito perché ho detto questo. Forse crede che io voglio provocare una sua decisione. Forse per lui non è ancora il momento di prendere una decisione." Ma Giovanni sta pensando:"Però... già sei mesi..."
E Teresa pensa: "Ma forse anche io non sono sicura di volere questo tipo di rapporto. Forse ho bisogno anche io di un po' di libertà, per avere il tempo di pensare, di pensare a quello che voglio veramente. Sono davvero pronta a questo? Conosco davvero quest'uomo?"
E Giovanni pensa: "Allora questo significa che... era... febbraio! Sì, era febbraio quando abbiamo cominciato! Abbiamo cominciato dopo che ho lasciato la macchina dal
meccanico... cioè...vediamo un momento il contachilometri. Merda! Devo cambiare l'olio!"
E Teresa pensa: "È rimasto senza parole. È sconvolto. Forse lui vuole di più dal nostro rapporto. Forse ha capito prima di me che io non mi sento pronta. Sì, è questo: ha paura di sentirsi rifiutato."
E Giovanni pensa: "Devo assolutamente riportare la macchina dal meccanico: mi deve
controllare bene il carburatore stavolta. Questa macchina sembra un camion quando
cammina..."
E Teresa pensa: "È arrabbiato. E ha ragione. Dio come mi sento in colpa! Ma la verità è che io non mi sento sicura."
E Giovanni pensa: "E il meccanico mi dirà sicuramente che la garanzia vale solo tre mesi..."
E Teresa pensa: "Forse sono troppo idealista. Aspetto sempre il Principe Azzurro sul suo cavallo bianco... E adesso che vicino a me c'è una persona buona, una persona che per me è importante, una persona che soffre per queste mie manie... mi comporto come una stupida!"
E Giovanni pensa: "Tre mesi di garanzia? Ma scherziamo? Se non mi sistema il
carburatore...!"
"Giovanni!" dice Teresa a voce alta.
"Per favore, non ti torturare così" dice lei con gli occhi gonfi di lacrime: "Non dovevo dirti... Oddio, mi sento così..."
"Cosa c'è?" dice Giovanni. "Sono così stupida", singhiozza Teresa: "Lo so che non
esiste il Principe. Non c'è il cavaliere e non c'è il cavallo..."
"Non c'è il cavallo?" dice Giovanni stupito. "Pensi che sono stupida, vero?" dice Teresa. "Ma no!" dice Giovanni contento di avere finalmente una risposta certa.
"È solo che ho bisogno di un po' di tempo." dice Teresa.
C'è una pausa di circa 15 secondi: Giovanni pensa più velocemente che può e cerca una risposta logica. "Certo, ti capisco" dice.
Teresa, emozionata, prende la sua mano: "Oh, Giovanni, davvero pensi questo?"
"Sì." dice Giovanni: "Sì, sicuramente!"
Teresa guarda Giovanni negli occhi e lui ritorna nervoso pensando che lei forse parlerà di nuovo del cavallo. Alla fine lei dice: "Grazie Giovanni".
Giovanni accompagna Teresa a casa e lei va a letto. Teresa piange fino all'alba.
Intanto Giovanni torna a casa sua, apre un sacchetto di patatine, accende la tv e guarda la replica di una partita di tennis tra due giocatori sconosciuti. Una debole voce dentro il suo cervello dice che quella sera in auto è successo qualche cosa di importante. Ma Giovanni è sicuro che non c'è modo di capire cosa è successo: è meglio non pensarci.
Il giorno dopo Teresa chiamerà una delle sue amiche e parleranno della cosa per sei ore di seguito. Analizzeranno più volte tutto quello che lei ha detto e tutto quello che lui ha detto. Esamineranno ogni parola e valuteranno ogni conseguenza. Continueranno poi a discutere per settimane senza arrivare a conclusioni, ma senza mai annoiarsi.
Intanto Giovanni un giorno, mentre sta guardando una partita di calcio con un amico,
distrattamente dirà: "Luca, sai se Teresa ha un cavallo?"
mercoledì 5 dicembre 2007
Nel profondo...
"I cambiamenti non ci piacciono, li temiamo. Ma non possiamo impedire loro di arrivare, o ci adattiamo ai cambiamenti, o veniamo lasciati indietro. Fa male crescere, chiunque non lo dica sta mentendo. Ma la verità è questa: a volte più le cose cambiano, più rimangono uguali, e qualche volta....oh, qualche volta un cambiamento fa bene. Qualche volta un cambiamento è…tutto."
Brano di Bird York, inserito in Dr. House e Grey's anatomy, oltrechè appunto in Crash, uno dei miei film preferiti, di cui sopra delle immagini, e qui il trailer
Un film che stupisce, che fa trasalire. Un film che ha smosso la mia anima.
Un film realistico, che affronta in modo nuovo i temi dell'attuale società statunitense.
Un cast ottimo, per un film secondo me da tenere in bacheca. A voi la scelta.
Brano di Bird York, inserito in Dr. House e Grey's anatomy, oltrechè appunto in Crash, uno dei miei film preferiti, di cui sopra delle immagini, e qui il trailer
Un film che stupisce, che fa trasalire. Un film che ha smosso la mia anima.
Un film realistico, che affronta in modo nuovo i temi dell'attuale società statunitense.
Un cast ottimo, per un film secondo me da tenere in bacheca. A voi la scelta.
martedì 4 dicembre 2007
Boa dei 40
Vi guardate mai nelle vetrine? Io sì, da brava egocentrica, lo faccio spesso, ma oggi ho avuto un colpo al cuore: una ruga che ieri non c'era! O forse era lì ma non l'avevo vista.
Gli anni passano per tutti, ma io, circondata da ragazzine in bomber e jeans a vita bassissima, oggi mi sono sentita proprio una "siura".
Da anni ormai metto la crema per il contorno occhi, la crema da giorno, la crema da notte, la crema rassodante per la pancia e per il seno, quella drenante per le gambe, lo scrub per la doccia una volta a settimana, e la crema SPF 15 per le giornate di sole (anche d’inverno), la crema per le mani e quella per i piedi. A volte anche quella per…lì sotto. Che non si sa mai. :-)
Ma quando consapevolmente (e cioè non per distrazione, come quella volta in cui mi spruzzai la lacca sotto le ascelle) giungi al punto di metterti la crema anti-cellulite sulle braccia, beh forse sei proprio al giro di boa. E non è il boa di cui parlavo la scorsa settimana, quello che stritola, ma la boa del mare, quella che indica il punto di non ritorno.
Ma allora mi domando? Cosa sarà di me, donna single in carriera rampante(n.d.r. che deve ancora iniziare) dopo i 40 ANNI? Quando i cedimenti saranno marcati, il declino incombente, e l’età fertile ormai agli sgoccioli?
Dicono sia l’età migliore, della consapevolezza, della maturità vera: qui troverete un brano che ne elenca le qualità. L’importante è tenersi in forma con la ginnastica, il pilates, e gli esercizi di Kegel . Io ne spiego l’importanza alle amiche da anni: mantengono elastica la parte più intima che abbiamo, e non mi riferisco all’anima.
Halle Berry, Linda Evangelista, Brooke Shields...sono icone per milioni di donne nel mondo, ma cavolo, sarebbero bellissime anche vestite di un sacco di iuta!
Ma la donna cui vorrei somigliare dopo i 40 rimane lei: la mia adorata Simo con la sua autoironia, la sua forza, la sua energia!
P.s. Avete capito perchè ho messo la foto di un bel Sharpei?
lunedì 3 dicembre 2007
Kitsch
Io adoro il kitsch. La definizione attuale di questo termine oggi è: "qualsiasi oggetto la cui forma non derivi dalla funzione".
Ebbene casa mia (o meglio dei miei) è piena di cose la cui forma non deriva dalla funzione: il bricco del latte a forma di gatto (il latte ovviamente esce dalla bocca...cosa avevate pensato?), l'uccellino da vaso, che canta se la terra è troppo secca, il nano da giardino, Attila, su cui sedersi...
Ma c'è molto peggio: che ne dite della carta igienica col sudoku? O del mini-aspirapolvere con attacco USB per pulire la scrivania? La tazza dalle forme sinuose che in più fischia, il telecomando a forma di pistola, l'albero di Natale che balla, e tanto altro, come la tetta anti-stress, il perizoma a metro o la mutanda musicale...tutto su D-mail .
Pet therapy
Sapete qual è l’amore della mia vita? I cani. Ne ho 2 ma ne terrei 20, se potessi. Da piccola volevo fare la veterinaria, poi scoprii di svenire alla vista del sangue, quindi mi misi in testa di comprare un canile, infine a 15 anni pensai ad un negozio di animali…ho fatto il classico, e intrapreso tutt’altra strada (purtroppo aggiungerei…), ma il moto che sento nel cuore ogni qualvolta vedo un cane mi fa sempre ripensare a quei progetti.
L’affetto e la complicità che sa dare un cane sono infiniti e soprattutto incondizionati. Certo, sono un po’ ossessivi nella ricerca dei biscottini :-) ma sono ancor di più desiderosi di carezze, di contatto, di amore.
Il mio Charlie mi cerca sempre e ossessivamente, e soffre se non sono con lui. Mi aspetta vicino alla porta quando sono fuori…e che gioia quando torno e lo abbraccio! Vuole starmi sulle gambe quando leggo o guardo la tv. Mi segue ovunque vada, anche in bagno. E lo fa per amore, solo per amore. La mia Dolly è il Rottweiler più dolce al mondo, affettuosa, giocherellona, mai una cattiveria, nemmeno quando Charlie da cucciolo le metteva la testa in bocca!
Certo i cani (specialmente quelli come Dolly) necessitano di cure e di un’educazione seria: impensabile tenerli come soprammobili, hanno necessità di rigore, attenzioni e polso fermo. Nonché di spese. Si stima che il giro d’affari della pet economy in Italia si aggiri sui 47 miliardi di euro. Leggo di paté sopraffini, cure estetiche inutili, collari in cristalli Swarovski…e mi viene rabbia: sono soldi sprecati! I nostri amici non vogliono cappottini di D&G, né mousse al filetto di manzo, ma pretendono solo affetto e una famiglia che li ami. Allora perché non usare quel denaro per aiutarne altri, ad esempio adottandoli, e sottraendoli alla morte nei canili? Perché non usarlo per salvare altre specie animali in difficoltà? Ho aderito spesso a iniziative di questo tipo, anche per un regalo originale a Natale.
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